Io non avrei saputo rendere meglio l'idea, in così poche parole, di cosa significhi avere un bambino oggi! Io fortunatamente ho un marito che mi ha aiutato molto e mi è sempre stato vicino, fisicamente, moralmente e solo raramente con il pensiero. Quindi non lo dedico a lui, ma a tutti quegli uomini (o donne) che non ricordano più che un bambino si fa in DUE e si cresce in DUE. Sono molti i momenti di sconforto che assalgono le persone più vicine ad un bambino (nel 99% dei casi una mamma), ma il mio consiglio è di guardare il vostro piccolo mentre dorme e di pensare alla gioia che vi può regalare anche con un semplice ed innocente sorriso sdentato.
LA MAMMA E IL FUCO
A quarant'anni mi sento pronto come un fuco ad avere un figlio, ma mia moglie (33) rimanda da anni perché prima vuol cambiare lavoro e città. Come la convinco che è ora? - Matteo-
E' molto semplice: dille che la mamma la farai tu. Dille che a quarant'anni non puoi più rimandare. Dille che farai jogging con lei per perdere i chili presi nella gravidanza. Dille che dovrà prendersi solo il congedo obbligatorio e poi sarai tu a lavorare di meno per occuparti del bambino. Dille che lo allattarete con il biberon così ti sveglierai tu nel cuore della notte. E gestirai i rapporti con la pediatra, la baby sitter e la maestra. Dille che non te la prenderai quando tornerà tardi dall'ufficio o partirà per lavoro lasciandoti da solo, per un'intera notte, con un esserino così fragile e indefeso. Dille che, anche se sarai stanco morto, la sera accetterai di fare l'amore, persino a costo di fingere un po'. Dille che farai il brodo vegetale, la carne al vapore e le verdure tritate, due volte al giorno per vari mesi. E che, quando tornerete a casa da una passeggiata, darai da bere prima a tuo figlio e poi berrai tu. Dille che lo porterai al parco, lo accompagnerai alle gite scolastiche e resterai sveglio la sera, con gli occhi sbarrati, ad aspettare che torni dalla festa. E dille che, dal momento in cui verrà al mondo, per te verranno prima i suoi bisogni e poi i tuoi. In poche parole, caro fuco, dille che l'ape operaia la farai tu.
Questo breve articolo è apparso nella rubrica "Dear daddy" di Internazionale, n° 967, 19 (21-27 settembre 2012) ed è stato scritto da Claudio Rossi Marcelli, giornalista di Internazionale che ha scritto Hello daddy!.
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