mercoledì 31 ottobre 2012

INGLESE PER BAMBINI CON OXFORD PARENTS


Qualche giorno fa ho ricevuto una mail dalla Oxford Univerity Press (sono iscritta alla loro newsletter in quanto insegnante di inglese) sulla possibilità di usufrire di materiale gratuito e utile, nonché pratici suggerimenti su come aiutare i nostri figli a studiare l'inglese in modo divertente e soprattutto partecipativo coinvolgendo tutta la famiglia. 
L'argomento, visto il mio lavoro, mi sta a cuore, ma ho "curiosato" nel sito più come madre alle prese con l'impegnativo progetto di bilinguismo intrapreso da quasi un anno con mia figlia di quattro anni, seguendo il sito di bilinguepergioco.com. L'intento è quello di far apprendere (non insegnare) attraverso la quotidianità e il gioco una seconda lingua a mia figlia, nel mio caso l'inglese. Ma se l'argomento vi interessa vi consiglio di seguire Letizia, che ne sa sicuramente più di me, sul suo sito www.bilinguepergioco.com. La mia esperienza che per ora condivido sul mio blog potete conoscerla qui e qui
 Ma tornando alla Oxford (che non mi ha pagato né regalato niente per scrivere questo post) ho trovato interessante questo passaggio

"L'avvicinamento dei bambini alla nuova esperienza di apprendere l'inglese può renderli intimoriti; ma se il primo contatto con la lingua straniera avviene sotto la guida e seguendo l'esempio dei genitori che lo parlano in situazioni e momenti domestici reali, concreti, essi si sentiranno più a loro agio nell'imparla. I bambini vedendo ed ascoltando mamma e papà a parlare inglese nell'ambiente familiare, fuori dal tipico contesto scolastico, reagiranno con naturalezza e dimostreranno una maggiore motivazione."
Infatti, è risaputo che i bambini più sono piccoli meglio e prima imparano le lingue. Il percorso è, naturalmente, lungo e difficile, se si tiene conto che un neonato viene esposto alla lingua madre ogni giorno, ogni momento della giornata ed impiega, se va bene, almeno due anni per parlare in modo quasi comprensibile e dire frasi semplicissime. Pensate ad un bambino che sta imparando una seconda lingua alla quale non viene esposto sempre, non tutti intorno a lui la parlano e gli strumenti a disposizione per impararla sono pochi. 
Sul sito della Oxford (qui trovate il link diretto a Oxford parents) non ci sono solo suggerimenti ed idee, ma strumenti pratici da scaricare (flash cards, filastrocche, ecc.) e video esplicativi. Da non trascurare che il sito è tradotto in italiano, ma il materiale è in inglese.
Noi abbiamo imparato la filastrocca "Two birds" vedendo il video.

BUON INGLESE!!!!

E' DI NUOVO HALLOWEEN!!!

Dal sito mammaebimbi.com
Non nascondo il fatto che Halloween non sia tra le mie feste preferite. Però, vedere che i bambini si divertono comunque anche se non sanno il vero significato di questa festa a me fa sempre piacere dargli un occasione per sorridere. Come dicev,o non sono una fan di Halloween, quindi festeggiamo con leggera moderazione. Sono dell'idea che una sola festa in maschera l'anno sia più che sufficiente. Pertanto, se proprio devo scegliere, preferisco il Carnevale, dato che è una festa che appartiene più alla nostra tradizione. Oramai i commercianti e tutto il sistema alimentano e "pompano" questa festa solo per motivi economici e commerciali. Allo stesso modo nelle scuole se ne parla, si fanno lavoretti a tutto spiano e le persone più alla moda si sentono "in" o "globali" quando imitano gli americani con la frase "dolcetto o scherzetto?". Ma quanti sanno la vera origine di questa festa? Il suo vero significato? a quale cultura appartiene Halloween? Cosa significa "Halloween"? Chi era "Jack-o-lantern? date un'occhiata su wikipedia e qui tanto per cominciare.

Questi di seguito sono alcuni dei lavoretti fatti dai miei figli a scuola o a casa da me per creare l'atmosfera in casa la notte del 31 ottobre.Oltre a disegni di zucche, fantasmini con la carta velina e pipistrelli con il cartoncino nero da attaccare alle piastrelle della cucina durante la cena tutti insieme.



Lavoretto fatto dalle maestre del dopo scuola per Giulia quest'anno, 2012

Lanterne zuccose -Visto su internet, piaciuto e copiato da me l'anno scorso

Pipistrello scaccia paure - Lavoretto fatto dalle maestre del doposcuola l'anno scorso

Istruzioni per costruire un pipistrello tratte dalla rivista Primary Times da fare quest'anno




























































Infine, vi indico il sito dell'ESSELUNGA, catena affidabile di supermercati di qualità, che già il mese scorso (si era portata avanti) con questo libricino double-face "Dolcetto o scherzetto?" di idee per ricette da fare anche insieme ai bimbi per Halloween.

BUON LAVORO A TUTTI!!!!




martedì 30 ottobre 2012

ALCUNI CONSIGLI PER LO SVEZZAMENTO: LA PRIMA FRUTTA



Lo svezzamento è uno dei momenti importanti nella vita di un neonato. Nel giro di pochi mesi questi piccoli esserini devono affrontare tante nuove esperienze spesso traumatiche ad iniziare dal parto, poi il bagnetto (croce e delizia), poi le colichine (solo croce), poi i primi dentini e così via. Questo nella normale routine. La fase dello svezzamento deve seguire determinate tappe graduali non solo perché deve variare l'alimentazione, ma principalmente perché comincia ad allontanarsi dal seno materno e dal calore e la sicurezza che solo la sua mamma può dare.
Ma andiamo per gradi.

Lo svezzamento è l'introduzione nella dieta del neonato di qualsiasi alimento che non sia il latte. Gli esperti lo consigliano il più tardi possibile e comunque a partire dai 6 mesi. Chi ha la fortuna di poter allattare al seno lo faccia finché ha latte che riesce a saziare il bambino. Il consiglio del proprio pediatra è fondamentale. Alcuni pediatri consigliano, però, lo svezzamento anche a partire dai 4-5 mesi se il proprio latte non è sufficiente. Se ciò dovesse verificarsi prima del 4 mese è necessaria l'aggiunta di latte artificiale, quindi allattamento misto.
Ma quali sono i cibi che si introducono per primi? In genere si parte dalla frutta a merenda. I frutti sono: MELA, BANANA e PERA più facilmente digeribili e dal gusto più gradevole. Ma non vengono sbucciati e dati a pezzetti. Per carità! Si sbucciano e poi si grattugiano con l'apposita grattugia in plastica come questa della foto. Si vendono nei negozi specializzati per casalinghi o anche nei supermercati. Possono essere trasparenti o colorate. Usare la grattugia apposita solo per la frutta del bambino. 
In alternativa si può omogeneizzare o comprare già nei vasetti. Io usavo questi ultimi solo fuori casa. Da non sottovalutare la scelta di questi tre frutti. In caso di stipsi prediligere la pera e la mela, ma non la banana. Alcuni aggiungono alcune gocce di limone per non fare annerire la frutta. I miei bambini non gradivano.

Gli organi competenti in materia e gli specialisti ed io, come mamma per esperienza, consigliamo sempre di iniziare lo svezzamento quando il bambino è in buona salute, in un momento di calma e serenità casalinga, per poterlo ricordare come un momento di gioia ed esperienza piacevole.

Quindi avremo allattamento materno a richiesta e comunque sempre seguendo i suoi ritmi e la frutta il pomeriggio a merenda o la mattina come spuntino (sostituendo la poppata del pomeriggio o della mattina)
Importante anche non aggiungere zucchero, per volerlo rendere più gradevole. La frutta contiene già zuccheri naturali. 
Per abituarlo al nuovo gusto provare più di una volta sempre con lo stesso frutto prima di provarne uno nuovo. Es. primo, secondo e terzo giorno mela, quarto quinto e sesto banana, settimo ottavo e nono pera. Sicuramente ne gradirà uno più di un altro, ma abituatelo se possibile a più gusti.

RICORDATE CHE QUESTI SONO SOLO CONSIGLI DI UNA MAMMA DI DUE BIMBI. E' IMPORTANTE CONSULTARE SEMPRE PRIMA UNO SPECIALISTA PER QUALSIASI DUBBIO O PROBLEMA. NON ABBIATE MAI TIMORE DI APPARIRE STUPIDE/I O RIPETITIVI. LA SALUTE DEI NOSTRI BAMBINI PRIMA DI TUTTO.


 

lunedì 29 ottobre 2012

SERATA TOAST CON I BAMBINI

Vi è mai capitato di non sapere cosa preparare per cena o di non voler usare forno e fornelli? Si torna stanchi la sera da lavoro o tardi tutti insieme e i piccoli cominciano a gironzolarti intorno frignando (a ragione) di avere fame?
 Situazione comune in ogni casa con i bambini piccoli. E allora che fare? 
Noi ci siamo inventati la SERATA TOASTS. Niente di nuovo sotto il cielo. Basta personalizzare il tutto a misura di famiglia. Non sempre si può andare fuori a mangiare, per vari motivi che tutti conosciamo. Non sempre è salutare mangiare le pizze take-a-way che ti propinano (per carità a volte anche noi ricorriamo alla pizza da ordinare, soprattutto in caso di ospiti improvvisi).Apro e chiudo un'altra parentesi sulla pizza fatta in casa da leggere in questo post.

 Non parliamo poi dei vari fast food. (non li disdegno anzi all'estero sono il mio "ristorante" preferito perché so la schif..... da ordinare e poi anche il palato vuole godere....), ma per i bambini ancora non è tempo di abusare..... Cresceranno e apprezzeranno......
Quindi a casa quando abbiamo fette di pancarre (il pane può risultare difficile da mangiare per i bambini di 2-3 anni) prosciutto e formaggio/sottilette ci dedichiamo alla serata toasts. Fanno tutto i bimbi, così io devo solo sedermi e supervisionare. Indossano i loro cappelli da chef, un grembiulino (per fare scena ed immedesimarsi nella parte) e mi aiutano a mettere tutto in tavola. Volendo si può anche non apparecchiare tavola.


Tutto a misura di bambino in quest'occasione.


A settembre sul terrazzo
Servono oltre agli ingredienti desiderati, il tostapane, che mettiamo a tavola, un po' di verdurine come contorno per aiutare i bocconi di toast a "scendere" meglio. Noi preferiamo i pomodorini, ma non disdegnamo l'insalata, le carote o il mais (solo io e Francesco). 

Quindi i bimbi prendono le fette di pancarre, mettono un'abbondante fetta di prosciutto e una di formaggio in mezzo, chiudono e io o il papà le mettiamo nel toastapane (che ricordo è sempre a tavola). 

Quando è pronto lo mettiamo in un piatto da portata, lo dividiamo in bocconi e ce ne serviamo...... Il tutto lo accompagnamo con il chinotto o un bicchiere di cocacola.
Più facile, divertente, gustoso e riposante di così..... Alla fine se usiamo tovagliolini e bicchieri di carta non dobbiamo neanche lavare niente e siamo pronti per giocare un po' tutti insieme e fare la nanna.......
BUON APPETITO A TUTTI!!!!

domenica 28 ottobre 2012

LA PIZZA FATTA IN CASA

Niente di più semplice da fare. Ho imparato a farla anche io..... il che è tutto dire. Solo una cosa bisogna dire e che per riuscire a farla veramente buona sono importanti tre cose: l'impasto, gli ingredienti e il forno. Detto ciò vi spiego io come ho imparato.







INGREDIENTI

Le mie dosi sono per 2 adulti e due bambini:
 400gr circa di farina;
150 ml di acqua calda nella quale sciolgo il lievito di birra che io congelo sempre; altrimenti acqua tiepida;
un pizzico di sale abbondante;
un bicchiere abbondante di salsa di pomodoro
un cucchiaino di origano
uno spicchio di aglio;
125 gr. di mozzarella (meglio se di bufala)
e tutto ciò che vorrete mettere sulla pizza (olive, prosciutto, acciughine ecc.)

PREPARAZIONE
Mettere in una terrina capace tutta la farina, fare una fontana e versare in centro l'acqua con il lievito sciolto. Io in genere metto prima il sale. Poi impasto per 10 minuti finché la pasta non si stacca dalle mani. Infine metto la ciotola con l'impasto in forno (spento) per farlo crescere. Copro la ciotola con la carta del sacchetto della farina. Lo apro e lo stendo sulla ciotola in modo che quando cresce la pasta non attacca alla tovaglia che uso per avvolgere la ciotola. Dopo un paio d'ore la pasta sarà cresciuta. La reimpasto pochi minuti staccandola dai bordi e facendo una palla che non attacca alla mani. Nel frattempo avrò messo in una ciotolina la salsa di pomodoro nella quale ci vanno anche il sale, l'origano e l'aglio tagliato a pezzettini minuscoli che si mangiano senza neanche accorgersene perche si sciolgono. Prendo la teglia del forno e verso un cucchiaio di olio di oliva che stendo con il palmo della mano in ogni angolo. Poi prendo la pasta di pizza e comincio a stenderla con le mani cercando di allargarla il più possibile senza fare buchi e dandole una forma quadrata come la teglia. Poi metto il sughetto che stendo uniformemente con un cucchiaio e poi inforno a 250° funzione pizza (cioé acceso solo sotto) già caldo per 15-20 minuti (i tempi e la funzione dipendono anche dal vostro forno). 5minuti prima di spegnere metto la mozzarella tagliata a dadoni e tutti gli altri ingredienti. Una volta cotta a puntino sforno e taglio con le forbici. Non vi spaventate per la grandezza (potrebbe sembrare piccola), ma essendo spessa riempie ugualmente).

E questo è il risultato! Cosa ve ne pare?




BUON APPETTITO!!!!

sabato 27 ottobre 2012

THE VERY HUNGRY CATERPILLAR di ERIC CARLE

Avete mai sentito parlare del bruco affamato di Eric Carle. Un classico della letteratura per bambini dei paesi di lingua inglese. Io vi consiglio caldamente di leggerlo ai vostri bambini. Nella sua semplicità è molto bello e apprezzato dai suoi piccoli lettori. Noi oltre a leggerlo lo abbiamo reso reale e lo abbiamo "sfamato". Qui potrete trovare il disegno del bruco mai sazio e della scheda cibo.... in inglese. Se volete la storia in italiano vedi qui o basta cercare sulla rete.   

Per costruire il bruco mi son servita di una busta di carta del pane (io ho usato sia la bianca per Francesco che la marrone per Giulia) dei pennarelli colorati e del cartoncino (io ho usato la scatola dei cereali). 
Ho ritagliato il bruco dal template e l'ho incollato sulla busta (vedi foto) e ho scritto con l'aiuto di Giulia (che ha quattro anni e mezzo) THE VERY HUNGRY CATERPILLAR ("IL BRUCO MAI SAZIO") usando vari pennarelli di tutti i colori.
Con l'aiuto del bruco i bambini imparano i giorni della settimana, i numeri, i nomi di alcuni cibi, cosa è buono mangiare e cosa no e la metamorfosi. La storia è molto samplice e usa la ripetitività per far fissare bene i concetti o le parole. Mentre i disegni o in questo caso un simpatico giochino costriuto dai bambini stessi aiutano ad avere un'idea più chiara di cosa accade. L'azione infatti aiuta a fissare meglio i concetti e a far imparare nuove parole. A me è servito soprattutto per l'inglese. Sto cercarndo di insegnare e di parlare in inglese con Giulia grazie al supporto, i consigli, e gli stimoli di Bilinguepergioco

Giulia e Francesco dicendo ad alta voce i giorni della settimana facevano mangiare al bruco (infilandoli nella fessura della busta che per illusione ottica sembra finissero nella bocca del bruco) il cibo di quel giorno Es. LUNEDì - UNA MELA (on Monday it ate one apple); MARTEDì - DUE PERE e così via....
BUON DIVERTIMENTO A TUTTI!!!!



domenica 14 ottobre 2012

PASTA DI NONNA CARMELA

Mia madre era una brava cuoca. In cucina non la batteva nessuno nella pasta fatta a mano. Io adoravo i suoi gnocchi, le lasagne, le tagliatelle per non parlare poi della parmigiana di melanzane, "gattò" (gateau) di patate, ecc. Alla lunga, però, il suo ricettario andava sempre più restingendosi. Così ogni tanto le proponevo nuove ricette da farle provare per convincerla che era possibile preparare cose deliziose senza stare in cucina tutta la mattinata a spadellare. Raramente sono riuscita a farle apprezzare anche un altro tipo di cucina che non fosse la sua. E comunque le ricette che le piacevano le adattava sempre al suo palato. Orgoglio o proprio testardaggine d'altri tempi?

Questa che vi propongo è una delle poche ricette che le avevo cucinato e che le era piaciuta. Quella originale non la ricordo più. Questa ovviamente è quella che ho ereditato da mia madre Carmela e che è piaciuta anche a mio marito a ai miei bambini. Non c'è neanche bisogno di dirlo che io ne vado matta. 

INGREDIENTI
 (per 4 persone)

2 zucchine medie
2 melanzane lunghe medie
1 scalogno
olio extra vergine di oliva qb
300 gr circa di pasta corta
parmigiano grattugiato (abbondante)
sale qb


PROCEDIMENTO
Tagliare le zucchine (a rondelle o a stecchino, non troppo sottile, oppure a cubetti non troppo piccoli) e friggerle in olio.
Preparare anche le melanzane a parte (io adopero sempre la stessa padella. Dopo aver cotto le zucchine.).
Tagliarle a dadini con tutta la buccia (va da sé che sia le melanzane che le zucchine vanno prima lavate ;-) ), cospargerle di sale e strizzarle.


 

Friggerle quindi in abbondante olio (ne assorbiranno parecchio). Sempre nella stessa padella, dopo aver tolto le melanzane, tagliare finemente uno scalogno e farlo rosolare in 5 cucchiai di olio e aggiungere sia le melanzane che le zucchine per far amalgamare i sapori (in precedenza le avrete "fritte al dente") e salare moderatamente.






Nel frattempo avrete messo su la pentola con l'acqua salata per cuocere la pasta (io preferisco per questo piatto gli elicoidali o simili).








Scolate la pasta al dente. Versatela nella padella con le verdure e mantecate il tutto con una bella spolverata di parmigiano per pochi minuti.




Questo piatto potete servirlo subito bello caldo. Oppure prepararlo la mattina e servirlo a pranzo o cena dopo averlo passato in forno facendo attenzione che non secchi troppo.
Mia figlia non mangia "cose verdi" nel piatto. Ma questa la divora. Scartando le "cose verdi", ma qualcuna scappa sempre.... e poi un po' di sostanza di melanzane e zucchine viene assorbita dalla pasta. Quindi è un modo per far mangiare o almeno assaporare le verdure ai bambini.




E poi se le coltivate nel vostro orto..... ancora meglio!!!
BUON APPETITO!!!


domenica 7 ottobre 2012

CONSIGLI AD UN FUCO CHE VUOLE AVERE UN BAMBINO

Io non avrei saputo rendere meglio l'idea, in così poche parole, di cosa significhi avere un bambino oggi! Io fortunatamente ho un marito che mi ha aiutato molto e mi è sempre stato vicino, fisicamente, moralmente e solo raramente con il pensiero. Quindi non lo dedico a lui, ma a tutti quegli uomini (o donne) che non ricordano più che un bambino si fa in DUE e si cresce in DUE. Sono molti i momenti di sconforto che assalgono le persone più vicine ad un bambino (nel 99% dei casi una mamma), ma il mio consiglio è di guardare il vostro piccolo mentre dorme e di pensare alla gioia che vi può regalare anche con un semplice ed innocente sorriso sdentato.

 
 LA MAMMA E IL FUCO

A quarant'anni mi sento pronto come un fuco ad avere un figlio, ma mia moglie (33) rimanda da anni perché prima vuol cambiare lavoro e città. Come la convinco che è ora?    -  Matteo-

E' molto semplice: dille che la mamma la farai tu. Dille che a quarant'anni non puoi più rimandare. Dille che farai jogging con lei per perdere i chili presi nella gravidanza. Dille che dovrà prendersi solo il congedo obbligatorio e poi sarai tu a lavorare di meno per occuparti del bambino. Dille che lo allattarete con il biberon così ti sveglierai tu nel cuore della notte. E gestirai i rapporti con la pediatra, la baby sitter e la maestra. Dille che non te la prenderai quando tornerà tardi dall'ufficio o partirà per lavoro lasciandoti da solo, per un'intera notte, con un esserino così fragile e indefeso. Dille che, anche se sarai stanco morto, la sera accetterai di fare l'amore, persino a costo di fingere un po'. Dille che farai il brodo vegetale, la carne al vapore e le verdure tritate, due volte al giorno per vari mesi. E che, quando tornerete a casa da una passeggiata, darai da bere prima a tuo figlio e poi berrai tu. Dille che lo porterai al parco, lo accompagnerai alle gite scolastiche e resterai sveglio la sera, con gli occhi sbarrati, ad aspettare che torni dalla festa. E dille che, dal momento in cui verrà al mondo, per te verranno prima i suoi bisogni e poi i tuoi. In poche parole, caro fuco, dille che l'ape operaia la farai tu.



Questo breve articolo è apparso nella rubrica "Dear daddy" di Internazionale, n° 967, 19 (21-27 settembre 2012) ed è stato scritto da Claudio Rossi Marcelli, giornalista di Internazionale che ha scritto Hello daddy!.







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