giovedì 11 luglio 2013

CAPRICCI A TAVOLA. ALCUNI CONSIGLI

Quando è l'ora di mettersi a tavola con i bambini, per alcuni genitori, ma soprattutto per le mamme, diventa una lotta e un'occasione in cui si manifestano disagi, capricci, urla e malcontenti per tutti. Spesso, però, i capricci a tavola sono un mezzo usato dai bambini per comunicare con gli adulti delle nuove situazioni o consapevolezze di cui hanno preso coscienza. Per i più piccoli ad esempio la scoperta dei poteri della parolina magica "NO".

A volte, invece, un bimbo può rifiutare il cibo per noia, disinteresse o ancora perché si è accorto che la pappa, essendo un momento che i genitori considerano importante

, può diventare "merce di scambio" per attirare l'attenzione dei propri genitori. 

Quindi se osserviamo il momento del pranzo o della cena dal punto di vista dei nostri figli, grandi o piccoli che siano, dobbiamo stare attenti ai messaggi che ci inviano in vario modo. Ci fanno capire, che, non sempre, per loro il cibo è fonte di nutrimento, ma la pappa diventa soprattutto un momento in cui c'è bisogno di uno scambio di coccole, attenzioni, ascolto per gli adolescenti e così via. 

Allora gli esperti consigliano ed io a mia volta, per esperienza, di far diventare il cibo più "simpatico" ed "allegro" con alcuni accorgimenti (vedi qui) e l'ora a tavola un momento in cui la famiglia, quindi, tutti insieme devono imparare a condividere le proprie esperienze e le proprie emozioni in allegria e serenamente. A tal proposito la regola generale per grandi e piccini è una sola: TELEVISIONE SPENTA.

Io capisco anche la rabbia delle mamme che vedono i loro figli rifiutare il cibo che con tanta cura e amore hanno preparato impiegandoci tutta la mattina. All'inizio ero apprensiva anche io quando vedevo che non mangiavano tutto o rifiutavano in toto la pappa che preparavo. Alla fine me ne sono fatta una ragione. Mi sono informata sull'argomento e tutti concordavano su tre cose. 
1) Se non mangiano è perché hanno già mangiato qualcosa prima che in parte li ha saziati.
2) I bambini si sanno regolare nel mangiare.
3) Può essere un primo sintomo di malessere, oppure un segnale che sono stanchi.

Ricordo, però, che queste sono solo mie esperienze personali e consigli che ho valutato per le mie situazioni. Pertanto, sono solo informazioni da considerare ed esaminare insieme al proprio medico di fiducia.
Quindi io ho imparato a non insistere più, ma ad ascoltare i loro segnali. A volte non sgrido più mia figlia di 5 anni quando a tavola mi chiede di voler essere imboccata, ma capisco che è un suo modo di attirare l'attenzione e farmi capire che vuole delle coccole e quindi l'accontento. Anche perché vede che lo faccio con il suo fratellino. Oppure è un modo per giocare a tavola e ridere tutti insieme invece di urlare e mangiare così tutto quello che c'è nel piatto. Non è la regola, ma l'eccezione!

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