martedì 28 febbraio 2012

I BUONI PROPOSITI DEL 2012: GENNAIO

Stiamo entrando in marzo, il mese critico in cui puntualmente io mollavo sempre la spugna, perdendo per strada l'entusiasmo che mi aveva animato per stilare la fatidica lista dei buoni propositi per il nuovo anno.
E quest'anno come sta andando con la nuova tecnica e tanti nuovi impegni non solo personali, ma di una intera famiglia? Mi ero ripromessa di accollarmi un solo impegno per mese in modo da creare una routine e mantenere vivo l'interesse senza stressarmi. Per verificare come sta andando e se funziona realmente, scriverò mese per mese un post di aggiornamento della situazione.

Comincerò da gennaio: PENSARE AL CORPO TENENDOLO IN FORMA.

Non era mia intenzione diventare una fanatica della corsa, o comprare una ciclette da fare davanti la televisione o iscrivermi in palestra per rimettere in forma il mio corpo. Purtroppo, la corsa la trovo noiosa e pesante (perché non allenata). La ciclette non ho spazio in casa dove metterla e la palestra figuriamoci se riesco ad andarci tutte le settimane. Ma allora come ci si rimette o ci si tiene in forma, vi starete chiedendo? Un minimo di sforzo e movimento si deve pur fare, no? Basta fare quel poco che si riesce a fare, ma facendolo con costanza. Questo è il segreto..... 
Sicuramente, per la costanza e l'impegno ci sarebbe bisogno di avere un personal trainer a disposizione in qualsiasi momento in cui ci si ritaglia degli spazi, quindi senza preavvisi. Ancora meglio se prestante e aitante.... Ma non si può avere tutto. Così ho ripiegato su dei DVD in cui personal trainers fisicati (che invidia!!!) fanno con me gli esercizi mostrandomi anche le posture giuste. Nei DVD c'è già la musica "incorporata", che aiuta non poco a tenere il ritmo e a dare un minimo di allegria, che non guasta mai durante gli esercizi.
E così, all'Auchan avevo trovato in offerta, a solo 1€, dei DVD di allenamento. Ho preso questi due, Cardio dance e  Yoga per dummies (cioè per negati, quindi per me) che sembravano interessanti tanto per cominciare.





  Poi, dalla biblioteca avevo preso anche altro materiale sempre della GAIAM  (visitate il sito qui se siete interesati alla filosofia che ci sta dietro) sullo yoga durante la gravidanza e il pilates, quindi soft, l'ideale per cominciare. Materiale se ne trova tanto. L'importante poi è usarlo.

 Il programma del mio fitness prevede di prendere un DVD dalla nostra fornitissima libreria e fare work out, cioè esercizi di yoga, pilates o aerobica, almeno 20m al giorno, due volte a settimana. L'obiettivo è quello di arrivare ad imparare i movimenti e le coreografie per poi farli anche se non si ha una TV e un lettore dvd a disposizione o in totale autonomia, ma sempre con della musica adatta, raggiungendo gradualmente la costanza giornaliera.
Un ulteriore aiuto a combattere la sedentarietà sarà l'abbandono dell'auto per accompagnare e andare a prendere i bimbi a scuola a piedi. Infatti con l'arrivo della primavera e delle belle giornate potrò permettermi delle belle passegiate a piedi con i miei bimbi. 
Per ora, ho dovuto saltare solo qualche "appuntamento". L'inizio è difficile, ma sto tenendo duro. Vado avanti con le varie figure yoga, che sembrano facili da fare, ma quando si è fuori allenamento totale come me diventano complicate. Sto in questa fase cercando di riacquistare elasticità e fiato. I risultati mi incoraggiano e quindi mi motivno ad andare avanti. Più in là cercherò di coinvolgere anche la mia bimba con un po' di movimento. Finger crossed (incrociamo le dita)

lunedì 27 febbraio 2012

UNA GIORNATA ALL'ACQUARIO DI GENOVA

Lo scorso venerdì, io e la mia piccola Giulia ci siamo regalate una giornata tutta per noi. Come dice lei, "per sole femmine". Questo grazie a nonna Luisa che si è "goduta" il suo nipotino F.A. per un'intera giornata. Papà, invece, era al lavoro.
 Come meta della gita avevo scelto l'Acquario di Genova. Fantastico!!! Scelta azzeccata perché ci siamo divertite un mondo, ma stancate anche un po'. Io già l'avevo visitato qualche anno fa. Ma con mia figlia è stata tutta un'altra emozione. E poi, nonostante il percorso sia abbastanza lungo, due ore circa, devo dire che non è per niente noiso neanche rivedendolo 100 altre volte.

All'inizio della visita si può vedere un corto "le avventure di Sammy". Due piccole tartarughine protagoniste, loro malgrado, di piccole disavventure causate dall'arroganza e dalla prepotenza dell'uomo sulla Natura. Fa riflettere molto su come maltrattiamo la Natura, perché nel corto osserviamo ciò che a noi può sembrare "normale" attraverso gli occhi degli animali. Essendo in 3D, anche se è un cartone, è molto realistico, in particolare quando arriva il serpente o i pirahna, ma non manca il divertimento. E poi basta guardare i faccini di questi animaletti per amarli subito. Bravi agli autori!!!!

Dopo il corto ci siamo avventurate tra le vasche. Devo dire che l'ingresso non è dei più simpatici con il cilindro delle murene e la penombra della sala. Giulia con i suoi 3 anni e poco spirito avventuroso si è un po' impressionata, però le osservava con attenzione. Sempre da debita distanza.



Finalmente arriviamo alle foche e ci rallegriamo, ma la loro stazza meraviglia anche me. Pensa ad incontrarle in mare aperto!!! Per fortuna sono animali giocherelloni e così ci incantiamo al di la del vetro a vedere le loro evoluzioni da "ballerine" dinseyane. La vasca successiva è quella degli squali. Oddio, di nuovo ci impressioniamo allo spettacolo di questi esseri che il cinema e la cronaca c presenta solo come dei mostri. Poveri! Devono pur campare anche loro!!! Proseguiamo nella visita. Giulia sempre al centro del corridoio, quindi a debita distanza dalle vasche.

LE FOCHE
Vediamo i cavallucci marini, i delfini, le razze, i pirahna, le meduse, i "nemo" (i pesci pagliaccio) e tantissimi altri pesci di tutti i colori, le forme, le dimensioni, gli habitat. Meravigliosi. Alcuni, però sembrano ancora allo stadio primitivo di mostri marini.








Arriviamo anche ai impaticissimi pinguini. Giulia qui ha avuto più coraggio. Si è avvicinata alla vasca, toccando addirittura il vetro. Di questi simpatici animaletti abbiamo imparato che sono uccelli e che non tutti vivono al Polo Sud. Delle 18 specie 14 vivono nella regione subantartica, nella Terra del Fuoco e sulle coste del Cile, del Perù, del Sudafrica e dell'Australia. Il più grande è il pinguino imperatore che raggiunge i 120cm, quindi più alto di mia figlia. A vederli nuotare sembra che volino. Non vi sembra? Fotografarli poi è stata un'impresa!!! Corrono come i pazzi!!! E come i delfini fanno anche grandi balzi fuori dall'acqua. Raggiungono i 40km/h!!!!
Simpatici davvero.










All'Acquario di Genova, però, non si trovano solo pesci. Abbiamo visto uccelli, camaleonti, rospi tartarughe, jechi e un povero serpente verde tutto solo in una teca al centro della sala. Impressionante tanto da far invidia a quelli presenti nei racconti di Harry Potter.

Siamo nell'area del Madagascar con tutti questi animaletti dai colori vivaci e le caratteristiche più bizzarre. Mio marito qualche anno fa, (cioè due figli fa!) voleva portarmi in Madagascar per visitarlo prima che anche lì arrivasse il turismo di "moda". A vedere tutte queste creature che avrei potuto incontrare girando per l'isola che senza dubbio deve essere davvero stupenda, mi fa quasi piacere non esserci andata.
Comunque, tornando alla visita, proseguiamo tra vasche e piante tropicali per ammirare anche i colibrì, le farfalle, conchiglie e molto altro.
IL CAMALEONTE











 
Le meduse sono in una sala a parte tutta blu che fa la sua bella figura. Ma vorrei  vedere quanti di noi a tu per tu con questi animali in mare aperto ne apprezzerebbero così volentieri la loro bellezza eterea. Io ne ho un rutto ricordo. Più di una volta ho avuti incontri ravvicinati con le meduse, senza neanche vederle!!!! Mi perseguitano... Da quando frequento la Liguria per "motivi familiari" anche li mi hanno beccata e si ripresentano ogni anno.Via da me.  
Finiamo il tour con le razze che nuotano in una vasca aperta che dà la possibilità a tutti di toccarle con le dovute precauzioni. Poi c'è la stanza dei colibrì, liberi di volare tra le piante, quindi difficili da vedere se non vogliono. Ed, infine, la biosfera, interessante, ma che si può saltare tranquillamente. Si può facilmente intuire che nella biosfera non ci sono i profumi dei fiori tropicali e mia figlia nella sua ingenuità dei tre anni lo ha fatto notare a viva voce.




Arriviamo al'uscita stanche, ma contente della nostra gita "per sole femmine".Un'ultimo scatto lo riservimo al galeone del film Pirati, ancorato proprio di fianco all'Acquario. Visitabile, ma noi a questo giro abbiamo saltato.

GIULIA IN BIANCO CHE CAMMINA

Io consiglio vivamente di portarci i bambini almeno una volta.
Il piccolino Francesco A. credo lo porteremo al useo Oceanografico di Montecarlo. Così, potremo fare un confronto. Voi cosa consigliate?

mercoledì 22 febbraio 2012

SARA' VERO?

Mio marito mi ha girato un articolo apparso sul Corriere della Sera qualche giorno fa, relativo al vocabolario minimo che i bambini dovrebbero avere a due anni per non avere problemi di apprendimento da adolescenti o altre patologie da diagnosticare in tempo. Devo dire che l'ho trovato interessante, ma non saprei fino a che punto attendibile.

La mia esperienza da questo punto di vista è totalmente diversa se penso a mia figlia Giulia o a mio figlio F.A. Le bambine, infatti, sembrano molto più ricettive e produttive linguisticamente rispetto ai coetanei che, invece, sviluppano prima e meglio le capacità motorie.Non necessariamente valido per tutti, come la figlia di mia cugina dimostra.....

Giulia già a 18 mesi parlava con cognizione di causa e mai usando suoni onomatopeici che sostituiscono le parole, come brum brum per l'auto o miao per gatto e così via. A due anni (avendo una bambola "malata" con in dotazione gli aggeggi del dottore, già diceva perfettamente stetoscopio, che io ho imparato a pronunciare bene alle medie, credo. E poi quando incontrava qualche persona adulta che le stava simpatica o riusciva ad impossessarsi del telefono, voleva fare "conversazione". Cosa che le è rimasta tutt'ora a 3 anni e mezzo. (Io e il papà non siamo per niente dei chiachieroni. Nel DNA la parola facile ce l'ha grazie alle nonne). Ma quando si  tratta di camminare o salire le scale, ancora adesso si ferma dopo due passi e dice: "sono stanca!".
Con F.A., invece, nonostante sia cresciuto nello stesso ambiente, cioè parliamo molto anche con lui, anzi ha in più anche la chiacchiera della sorella più grande, solo ora, che ha quasi due anni, comincia ad ampliare un po' il suo vocabolario. Cioè, oltre a mamma, papà e laaa (cioè la cucina dove si prepara il latte) pronuncia a modo suo "tatte" (latte), "totto" (biscotto oppure sotto), ciuce (luce) e poi i classici nonna, miao, cacca, bau ecc. Dato che a capire, già da quando aveva un anno, capisce tutto quello che gli si dice pretende che quando parla, anche lui  sia capito al volo altrimenti si imbufalisce strillando. Da noi si dice "il figlio muto lo capisce solo la mamma", quindi spesso faccio da interprete. Al contrario della sorella, invece, non sta fermo un secondo. Sale e scende le scale da solo, corre, fa le capriole è un terremotino.



Forse dipenderà in parte anche dagli stimoli esterni, ma fino ad un certo punto. Infatti, quando ho mostrato i quadrotti con le letterine di quei tappetini di gomma tutti colorati che si incastrano, le reazioni  sono state: mia figlia Giulia, li ha apprezzati imparando subito tutte le lettere dell'alfabeto a due anni; F.A. quando li ha visti ha solo pensato di darli in testa alla sorella o di morderli per strapparli.



Voi cosa ne pensate di questo articolo sulla base anche della vostra esperienza?

martedì 21 febbraio 2012

LA GIOIA DEL CARNEVALE NEGLI OCCHI DEI BAMBINI

Oggi, martedì grasso è l'ultimo giorno di Carnevale che in tutta Italia si festeggia con feste, dolci, coriandoli a volontà, stelle filanti e sfilate..... Quando stamane ho vestito mia figlia con il costume per andare alla festa che avrebbero fatto a scuola per festeggiare il Carnevale tutti insieme, mi sono anche un po' emozionata. Oh,cuore di mamma. Chi l'avrebbe mai detto visto che da ragazza odiavo questo giorno e non vedevo l'ora che passasse in fretta. Stamane, invece, mi sono anche preoccupata di non dimenticare niente per il travestimento da principessa orientale con tanto di coroncina, borsetta e collonanine. E, poi, Giulia "Mamma, ma le principesse non hanno anche un bracciale e un anello? Dove sono quelli con la mela? Non dimenticarti dei coriandoli, eh!!!"
E che dire quando domenica insieme ai cuginetti si è divertita un mondo al suo primo Carnevale per bambini a Diano Marina dove è salita sui carri e ha lanciato coriandoli a tutto ciò che le passava davanti. Momenti di felicità che solo i bambini con il loro entusiasmo possono dare e contaggiarti.
Così pensando alla gioia che questa festa regala ai bambini con un semplice travestimento e ai loro genitori che li vedono contenti, ho creduto interessante raccogliere in questo post qualche idea per dei costumi fai da te da confezionare anche in un pomeriggio a casa.

BUON CARNEVALE A TUTTI!!!!

VESTITI DI CARNEVALE DELL'ULTIMO MINUTO

Alcune di queste idee sono veramente semplici come il pirata o l'indiano altre simpatiche o classiche come il polpo o cappuccetto rosso.
Ma vediamo come si fa.





1) INDIANO. Basta confezionare una coroncina di cartoncino colorato o colorarlo a pacimento e decorarlo con qualche piuma, bottoncino, formine di carta come questo che stesso Giulia si è fatta da sola con un piccolo aiutino mio.  E poi vestirsi con qualcosa (pantaloni e maglia) marrone/beige e volendo truccarsi con strisce colorate (usate trucco per bimbi) sulle guance. Se si riescono a recuperare anche un arco e delle frecce si raggiunge il top.

Per confezionare la coroncina è semplicissimo. Tagliare una striscia di cartoncino o feltro prendendo a misura la circonferenza della testa del bambino e unirlo con colla e pinzarlo con la cucitrice. Fare due taglietti orizzontali di un centimetro e distanziati in verticale sempre di un centimetro in modo da infilarci la parte dura della piuma e incolarla per fissarla meglio. Ed infine decorarla come si vuole. Se lo fanno i bambini stessi si divertiranno e saranno più orgogliosi di indossarla. 




2) PIRATA. Serve del cartoncino nero, del cartoncino bianco o un pastello bianco per disegnare sul davanti del cappello il simbolo dei pirati, il jolly roger riportato sotto, o se preferite, per fare prima lo stampate e incollate direttamente sul cappello.





Più sotto ho riportato anche la sagoma del cappello da ritagliare 2 volte dal cartoncino nero. Un davanti e un dietro. Ritagliate sempre dal cartoncino nero anche una striscia rettangolare lunga quanto la circonferenza della testa del bambino. Su questa sriscia incollare le due parti centrali delle sagome del cappello tenendo le punte laterali libere in modo che unendo le estremità della striscia si possa tenere il cappello più fermamente sulla testa. E poi unire le punte laterali, incollandole o pinzandole.
Finite con un trucco, una camicia o maglia bianca, un pantalone scuro (nero o blu) e un cinturone (una fusciacca di fodera nera) dove infilare la spada. Per i bambini piccoli preferisco la spada fatta con i palloncini (vedi il video più sotto).

Altri vestiti potete trovarli selezionando l'etichetta carnevale a lato





SAGOMA  CAPPELLO                                                              JOLLY ROGER

sagoma cappello pirata
















VIDEO PER CONFEZIONARE DA SOLI IL PALLONCINO-SPADA



3) POLPO Questo costume l'ho visto su più siti internet e mi è piaciuta molto l'idea e la creatività di certe mamme. Lo vedo indicato principalmente per i bimbi che ancora non caminano. Vi lascio qui il link del sito in inglese e una breve spiegazione in italiano.
Servono 3 paia di collant da bambino (si possono riciclare quelli che non vanno più) e uno da far indossare al bambino, quindi della tagla giusta.
Tagliate le gambe a tre paia di collant propio sotto la coulotte e riempiteli con del cotone idrofilo, o altro materiale da riempimento che vi ritrovate in casa quindi anche carta di giornale o vecchi ritagli di stoffa. Ripiegate internamente i lembi superiori e cuciteli o incollateli, senza lasciare spazio tra l'uno e l'altro, direttamente su un cinturino o un nastro che diventarà la cintura che reggerà i tentacoli. Dovrà quindi essere un po' più lungo della misura della circonferenza vita del bambino per poterlo annodare o unire con un velcro.
I tentacoli si possono decorare, volendo, con dei cerchietti di feltro bianco, quelli che si mettono sotto le gambe delle sedie per intenderci. Non dimenticatevi di incollarli anche sul paio di collant, che indossa il bambino. Per avere il cappellino in tinta si può recuperare una coulotte dai collant tagliati. Basterà poi far indossare una magliettina a body sempre in tinta ed il gioco è fatto.

4) CAPPUCCETTO ROSSO Questo costume è un classico delle favole e quindi amato dai bambini. E' anche molto semplice da fare. Basta un pezzo di stoffa rossa, un cestino e della stoffa a quadretti bianca e rossa. Volendo si può confezionare solo la mantellina con cappuccio o per fare un costume completo anche una casacchina dritta e un piccolo grembiulino sul davanti come quello di questa foto.Come accessori basterà recuperare un cestino per le focaccine e i dolcetti da portare alla nonna.
Queste sono solo idee quindi lascio a voi tutta la creatività e la perfezione di cui siete dotati per accontentare i vostri bambini.
Qui sotto ho riportato dei disegni per ricavare i cartamodelli della mantellina con cappuccio. 1 la mantella 2. i laccetti per legare la mantellina al collo 3.cappucci; Le misure sono da ricavare in base alla taglia del bambino.



BUON CARNEVALE A TUTTI!!!!

domenica 19 febbraio 2012

IL DOLCE DI CARNEVALE: LE CHIACCHIERE


Il dolce di Carnevale che si può trovare sulle tavole di tutta Italia in questo periodo sono le mitiche chiacchiere. Per fortuna sia in Campania (dove sono nata) sia in Lombardia (dove ora vivo) si chiamano allo stesso modo: chiacchiere. Ma già quando mi sposto in Liguria da mia suocera devo ricordarmi di chiamarle bugie o ancora quando parlo con mia cognata, che è toscana, devo pensare che se mi vuole offrire dei cenci devo sicuramente accettare perché altrimenti mi perderei delle gustosissime chiacchiere. Altri nomi da memorizzare se volete mangiare le chiacchierine in giro per l’Italia sono: le lattughe di carnevale, crostoli, galani in Veneto o nord-est, le sfrappole in Emilia Romagna e le frappe nelle Marche nel Lazio. Ne sapete altri?
Un’altra variante oltre al nome è il modo in cui si possono preparare: fritte o al forno. Squisite entrambe, ma più leggere, naturalmente, se cotte in forno e, aggiungerei, meno stressante e più veloce. Così, mentre si cuociono nel forno, stando attenti a non farle bruciare, si può riordinare un po’ la cucina. Anche a voi capita di spargere la farina in ogni dove quando si impasta a mano in cucina? Con i bimbi intorno, poi non parliamo di come si ritrovi la farina il giorno dopo anche in altre stanze della casa. Questo week end ne abbiamo solo mangiate tante. Ma martedì, l’ultimo giorno di Carnevale (a Milano, invece, prosegue fino a domenica perché c’è il Carnevale Ambrosiano) ne preparerò un po’ insieme ai miei bimbotti che a mangiarle son quasi più veloci di me.  Io le preferisco senza zucchero a velo, non certo per renderle più leggere. Infatti, a volte esagero spalmandole con dell’ottima Nutella. Ora capite perché nei miei buoni propositi per il nuovo anno ho rinunciato alla dieta?
Comunque, bando alle ciance e pensiamo ai cenci….(ah, ah, ah) vedendo come si preparano secondo una ricetta classica.(le varianti sono infinite, fate vobis)

INGREDIENTI
 • 500 g di farina
• 50 g di zucchero
• Zucchero a velo qb
• 3 uova intere
• 1/2 bicchiere di grappa, vino bianco o marsala
• limone non trattato o 1 busta di vanillina
• 1 bustina di lievito
• 1 uovo sbattuto con poco latte
• 40 g di olio d'oliva (o 50 g di burro fuso)

PREPARAZIONE
In una ciotola capiente verso la farina e formo una fontana, cioè un buco nel centro. Aggiungo le uova, lo zucchero, la scorza grattugiata del limone e il liquore/vino, il lievito e l'olio.Io metto anche sempre un pizzico di sale sulle uova. Impasto tutti gli ingredienti fino a formare una palla di pasta liscia che poi avvolgo in un canovaccio e faccio riposare per una mezz’oretta.facendo attenzione a non farla seccare. Quindi non  la metto in frigo e non la lascio in mezzo alla corrente. Poi, la stendo con il mattarello. Se siete pratiche con la macchina usatela pure per ottenere una sfoglia dello spessore di 2 mm. A questo punto viene la parte più divertente e artistica della preparazione delle chiacchiere: dargli la forma di rettangolo con due tagli al centro con la rotella (in questa fase i bimbi possono aiutarci con le loro creazioni che poi toccherà mangiare a noi se vengono fuori delle forme strane che non assomigliano minimamente a quella delle chiacchiere). Infine, spennello con uovo e latte. A questo punto le inforno per circa 10-12 minuti a 210 gradi, statico. Non dimenticate di sistemarle su della carta forno. Quando si sono raffreddate un po', se volete, spolverizzate con zucchero a velo.
BUON APPETITO!!!

giovedì 16 febbraio 2012

DOLCE CARNEVALE: IL MIGLIACCIO

Oggi con il Giovedì Grasso inzia il Carnevale!
Ieri sera mi sono portata avanti e ho preparato un dolce tipico della tradizione carnescialesca campana: il migliaccio. Un dolce semplice e.... spero poco calorico, dato che ne mangio quantità industriali quando ne ho uno sotto mano. Mia mamma e, poi le mie zie, me lo preparavano sempre in questo periodo ed erano sempre graditi come dono. Ricordo che un paio di anni fa non potendo andare a trovare i miei a Caserta (vivo oramai a Milano da qualche anno) e mia madre impossibilitata a prepararmelo, fu mia zia a spedirmene un paio per posta. Finirono in pochi giorni!!!!
Ora che sono mamma tocca a me mantenere viva la tradizione in casa e così ieri sera mi sono portata avanti preparandone un paio di prova per calibrare le varie ricette che sono riuscita a trovare un po' qua un po' là. Alla fine, visto il risultato più che soddisfacente, ho messo nel mio archivio delle ricette questa che vi consiglio vivamente di provare.

INGREDIENTI:
650 ml di latte
80 gr. di burro
110 gr. di semolino
150 gr di zucchero
2 uova
1 limone non trattato 
1 tazzina da caffè di uva sultanina
1 bustina di vanillina

PROCEDIMENTO
Versare il latte in una pentola (quella in cui cuocete la pasta andrà benissimo) e portare ad ebollizione. Aggiungere il burro e farlo sciogliere. Versare il semolino un po' per volta per evitare i grumi e mescolare. Abbassare la fiamma e far cuocere il semolino per pochi minuti sempre mescolando.
Una volta cotto il semolino togliere la pentola dal fuoco e lasciarlo raffreddare. Nel frattempo montare gli albumi a neve e grattugiare la scorza del limone qb per dare un gradevole profumo. Una volta raffreddato il semolino aggiungere lo zucchero, la scorza di limone, la vanillina, i tuorli ed infine gli albumi. Una volta amalgamato il composto aggiungere anche l'uvetta e mescolare nuovamente per distribuirla bene. L'impasto va poi versato in una teglia precedentemente imburrata ed infarinata. Eviterei la carta forno. Io per questa quantità di impasto ho usato due teglie di alluminio rettangolari (21x16). Credo, però, che la quantità sia giusta anche per una normale teglia circolare per torte. Vedete voi e regolatevi. Il tutto va messo in forno preriscaldato per una quarantina di minuti a 180° in modalità statico. Date ogni tanto un'occhio e ricordatevi che il composto non cresce e che deve essere basso (due dita) per cuocersi bene.



E questo è il risultato. Riuscite a sentire il profumo........
Per i bambini poi è anche un'ottima merenda non solo a Carnevale. 

 BUON APPETITO !!!

martedì 14 febbraio 2012

INCROCIO LE DITA!!!! W L'INGLESE

Seguo da un po' il sito Bilingue per Gioco che trovo molto interessante per gli spunti e gli argomenti che propone. Oggi aprendo il post del sito trovo un giveaway che mette in palio due magnifici libri in inglese e allora perché non partecipare!!! Incrocio le dita per poterli vincere. Vincere qualcosa in vita mia.... Grazie a questo sito ho trovato il coraggio di insegnare un po' di inglese ai miei due bimbotti. In particolare ci sto provando con la prima (quasi quatro anni) con discreti risultati. Chiaramente facciamo tutto per gioco, come consiglia il sito,  guardando cartoni in inglese (vanno matti per Peppa Pig! che abbiamo trovato in biblioteca), utilizzando flashcards, libri semplici che leggo la sera e semplici filastrocche prese da internet come five little monkeys oppure twinkle twinkle. Se ne trovano tante. Creerò, se vi interessa, un elenco di queste semplici filastrocche classiche nei prossimi giorni. Il piccolino (quasi due anni) per adesso ascolta semplicemente...... Tutto si basa sull'ascolto e sulla produzione orale in questo modo diventano coscienti che esiste anche un'altra lingua oltre l'italiano. Giulia, la mia bimba, sbandiera orgogliosamente questo suo inglese. E quando comincia a pormi domande sulle parole inglesi o a chiedermi come si dice questo o quello in inglese ho un feed back che mi invoglia ad andare avanti, orgogliosa anche io dei semini che lascio qua e la in loro e che spero un giorno daranno i loro buoni frutti.

martedì 7 febbraio 2012

I BUONI PROPOSITI PER IL 2012

So che arrivo un po’ in ritardo per i buoni propositi che in genere si presentano puntuali ogni Capodanno come la mitica Bridget Jones insegna.... o come si legge nei blog. Però, ho imparato nel corso degli anni che l’importante non è quando si comincia, ma portarli a termine. Altrimenti è tutta fatica, tempo ed energie sprecati. Così ho pensato bene a ciò che veramente volevo e ho studiato un po’ la situazione per rendere fattibili i miei obiettivi mirati anche a vivere meglio la mia nuova e consapevole dimensione della famiglia.


Il risultato è stato:
1)    non pensare alle diete che tanto non fanno per me anche se oramai gli unici indumenti che ancora riesco a mettere senza andare in crisi sono i miei cari abiti premaman. Per rincuorarmi mi son comunque detta “verrà anche il momento per rientrare in forma”.
2)    la mia priorità è la serenità dello spirito che fa bene a me stessa e alle persone che ho intorno.
3)    per rendere gli obiettivi raggiungibili devono essere più o meno a breve scadenza per non correre il rischio di perdere interesse e mandare tutto a monte già agli inizi di marzo come sempre mi è capitato.

Partendo da queste necessità sono giunta alla conclusione che è meglio avere un proposito al mese. Una volta raggiunto un obiettivo e consolidatolo nella routine posso concentrarmi sul successivo. Ho formulato, quindi, il seguente elenco dei miei buoni propositi per il 2012.

GENNAIO: pensare al corpo tenendolo in forma e curalo;
FEBBRAIO: dar vita al mio blog e portare avanti il progetto;
MARZO: tenere la casa più in ordine e pulita aiutandomi con planning e tanta buona forza di volontà;
APRILE: ritagliare più tempo da dedicare alla coppia;
MAGGIO: vedere con mio marito o con i miei figli almeno due film al mese;
GIUGNO: dedicarmi al mio piccolo orto sul terrazzo;
LUGLIO: alimentare anche lo spirito;
AGOSTO: dedicarmi all’hobby della scrittura;
SETTEMBRE: ordinare le varie librerie di casa;
OTTOBRE: insegnare, giocando, l’inglese i miei figli;
NOVEMBRE: liberarmi delle cose che non mi servono più;
DICEMBRE: essere più tollerante.
  
Il più difficile me lo son lasciata per ultimo, eheheh!
E voi avete dei buoni propositi  per questo nuovo anno? 
Anche vivi e lascia vivere può essere un buon proposito.....
    
E allora, mi faccio e vi faccio un grande IN BOCCA AL LUPO!!!! In barba al detto che recita: anno bisesto anno funesto. tieh!!!

giovedì 2 febbraio 2012

La festa della Candelora. Una tradizione da mantenere.


 

Per celebrare la ricorrenza di oggi la cosiddetta Candelora ho trovato interessante un articolo trovato in rete che oltre a spiegare in termini semplici tutta la storia che sta dietro questa festa ricorda anche la tradizione campana (mia terra di origine). Così mi fa piacere condividerla con voi. Però, dato che oggi siamo nel cosiddetto "villaggio globale" mi sembra giusto ricordare anche che altri paesi oggi festeggiano questo giorno date le origini pagane della festa legate principalmente ai cicli della luna e quindi della terra intesa come lavori nei campi.

Così abbiamo nel

v      Nord Europa anglosassone la  Festa della Luce (il Candlemas Day) ed in Francia la Chandeleur.

v      Nord America il Giorno della Marmotta o Groundhog Day. Il primo Giorno della Marmotta venne osservato a Punxsutawney, in Pennsylvania, il 2 febbraio 1887 e ancora oggi secondo la tradizione in questo giorno si deva osservare il rifugio di una marmotta. Se questa emerge e non riesce a vedere la sua ombra perché il tempo è nuvoloso, l'inverno finirà presto; se invece vede la sua ombra perché è una bella giornata, si spaventerà e tornerà di corsa nella sua tana, e l'inverno continuerà per altre sei settimane. Questa tradizione nordamericana deriva da una rima scozzese:

« If Candlemas Day is bright and clear, there'll be two winters in the year. »
« Se alla festa della luce il cielo è limpido, ci saranno due inverni nell'anno. »

Questi riferimenti meteorologici sono presenti anche nella nostra tradizione con proverbi locali come quelli che ricorda l'articolo citato.

Allora, Buona Candelora a tutti. Qui a Milano è nevicato fino a tarda mattinata poi è uscito un raggio di sole. Come devo interpretare questo presagio? Di buono auspicio se antimeridiano o cattivo se pomeridiano?
Io con i miei bimbotti per divertirmi ho fatto un piccolo pupazzo di neve sul terrazzino usando dei bottoncini per gli occhi e il cappotto, le matitine dell’Ikea per le braccia e un contenitore delle sorpresine degli ovetti per il cappello. Noi lo abbiamo chiamato Rudy.




  
Vi piace? A noi tanto.

mercoledì 1 febbraio 2012

Il mio primo blog. Una data importante

Non ci posso credere! A distanza di poco più di un anno riesco a scrivere il mio primo vero post del mio primo (e penso unico) blog. Ma cosa si può scrivere per “rompere il ghiaccio”?
Beh, forse sarà meglio che cominci da una breve presentazione e dal o dai motivi che spingono una donna, mamma, moglie, ecc. a scrivere in rete invece che tenere un diario domestico.
Bene! Mi chiamo Angela e ho superato la mitica soglia dei primi quarant’anni. Vivo a Milano, ma sono di origine campana. Ricordo benissimo la data del mio trasferimento: 1aprile 2004, perché mi era sembrato all’epoca un bel pesce d’aprile. Da quel giorno la mia vita (e forse…. un po’ anche io) è cambiata, come si dice, da così a così.
Nel giro di pochi anni, trascinata in un vortice senza controllo, mi è successo di tutto e di più: ho conosciuto l’uomo della mia vita (o meglio un santo!), l'ho sono sposato, ho perso il lavoro, ho cambiato casa, ho avuto due figli, ho perso i genitori, ho fatto traslochi a gogo, ho dovuto operarmi operarmi e tutti i fronzoli e lazzi di contorno. Durante le ultime vacanze natalizie sono finalmente riuscita a fermarmi per riflettere un po’, per la prima volta dopo anni. E mi son detta, dopo un bel respiro: “cavolo, però, dopo tutti questi sacrifici mi ritrovo con la cosa più bella di questo mondo, LA MIA FAMIGLIA. Sono proprio fortunata!!!”. Non nascondo che mi è costata quasi l’esaurimento. Ma ora guardando indietro posso ben dire che ne è valsa la pena ed il peggio sembra essere passato.

Ed ora, perché aprire un blog?
Sembra quasi essere diventata una moda per molti, una necessità per qualcuno, un divertimento per altri. E allora mi son detta (ancora!) perché non ritagliarmi uno spazio tutto mio per i vari motivi su elencati? Ed eccomi qua! Ora che i miei bimbotti sono un po’ cresciuti, la situazione domestica (figli da svezzare, pranzi, spesa, pulizie, lavori saltuari, marito, valigie da preparare – argomento a parte)  a cui non riuscivo a stare dietro si è un po’ stabilizzata, il mio sistema nervoso sta rientrando nei suoi parametri standard, qualcosa posso incominciare a fare senza scadenze, impegni, corse contro il tempo e soprattutto aspettative. Mi sono sempre chiesta e ho sempre ammirato con una punta di invidia, chi con i figli piccolissimi riusciva a fare tante di quelle cose e anche bene!
Poi, ho anche pensato: a me durante le due gravidanze sono servite molto le esperienze e il legame virtuale che si era creato con le altre mamme del web. Sapere che altre mamme hanno seguito il tuo stesso percorso tra alti e bassi, crisi e momenti di estasi, mi ha portato a volerli condividere in rete con le mamme future, presenti e nel cuore. E perché no, anche con i papà, sempre un po' bisfrattati Inoltre, mi ha colpito la creatività e il fai da te domestico rivolti ai bambini. Altro argomento interessante che seguo assiduamente su vari blog per prender spunto ed inventare cose per intrattenere i miei bimbi e divertirmi con loro.
E allora eccomi in rete a muovere i primi passi e condividere le mie idee, esperienze e quant’altro con tutti voi: mamme e non.